Monreale, città
della provincia di Palermo, da cui dista 7 km., con 14.119 ab.
(1931). È situata dove il pendio sudorientale del Monte Caputo si
attenua come in un'ampia terrazza, che a circa 300 m. s. m. si
protende verso E. e NE. a guisa di rupe - dominata dalla mole del
tempio normanno con l'arcivescovado e il monastero benedettino coevo
- mentre declina dolcemente a S. e a SO. sugli ubertosi giardini
della Conca d'Oro, della quale essa in ogni lato offre una vista
superba. Su quest'ampia spianata si allarga in prevalenza la
cittadina, e qui presenta un aspetto generalmente decoroso, con opere
monumentali e con varî istituti di educazione; ma si arrampica con
la sua parte meno bella anche sul Caputo fin quasi a 350 m. E per la
natura carsica di questo è percorsa nel sottosuolo da varie grotte,
ricche di acque, che sgorgano ai piedi della collina. Monreale, del
cui abitato le origini si confondono con quelle del tempio (sec.
XII), aveva nel secolo XVI circa 6000 ab. (1570: ab. 6105; 1583: ab.
5597). Il comune ha una superficie di kmq. 40,99 (la 9ª parte della
provincia, che ha 76 comuni). Gli abitanti, che già un secolo
addietro (1831) erano 12.903, furono nel 1921 circa il doppio: 23.966
(18.618 nel 1931), oggi
Monumenti.
- La cattedrale di Monreale è una delle più grandiose costruzioni
del Medioevo: l'architettura del periodo normanno in Sicilia conclude
con essa il suo svolgimento. La sua pianta è a tre navate a
colonnati sostenenti archi acuti al modo arabo: alle navate è
innestato un oratorio quadrato delimitato da pilastri, dal quale si
accede al presbiterio, congiunto con due arcate alla protesi e al
diaconico e terminato da tre absidi in corrispondenza delle tre
navate. È un tipo di chiesa misto di elementi greci e latini con
influssi arabi, che ha come antecedenti la cattedrale di Cefalù, la
chiesa della Magione e dei Vespri a Palermo, ma a Monreale la
coesione delle parti è più stretta e organica, l'effetto d'insieme
è più armonico e consono allo spirito latino.
La
facciata, come nella cattedrale di Cefalù, è preceduta da un
portico fra due torri, rifatto nel sec. XVIII; le absidi sono
decorate da tre ordini di arcate cieche intrecciate con incrostature
di lava e di calcare, motivo comune a molte chiese normanne di
Sicilia, ma qui svolto con maggiore ricchezza di ornati e di colori.
Nell'interno le colonne sono adornate di capitelli che provengono da
antichi monumenti romani, le pareti rivestite sino a una certa
altezza di cipollino con liste verticali di mosaici e terminate da
una balza a fioroni gigliati di aspetto arabo. Al disopra sono tutte
interamente rivestite di mosaici, la cui esecuzione si protrasse
probabilmente anche dopo il 1182. Quelli della navata principale
mostrano somiglianze coi mosaici della Cappella Palatina di Palermo,
che rappresentano le medesime scene dell'Antico Testamento; quelli
delle navatelle e del transetto sono di fattura meno accurata con
forme trite e colorito confuso. Secondo alcuni, la decorazione di
Monreale fu opera di maestranze locali educate dai Bizantini, ma le
varietà di stile e d'iconografia che vi si riscontrano possono
invece rientrare tutte nelle varie tendenze dell'arte bizantina. Tra
le opere d'arte che adornano il tempio occorre ricordare la porta
dell'ingresso principale in bronzo, opera di Bonanno Pisano (1186),
simile a quella del duomo di Pisa e modellata con lo stesso ingenuo
talento di narratore. L'altra porta del fianco è opera di Barisano
da Trani che l'adornò di formelle a stampo imitate da bassorilievi
bizantini e classici.
Al
duomo furono aggiunte costruzioni in varie epoche; dal 1547- al 1569
il portico sul fianco sinistro opera di Giandomenico e Fazio Gagini,
nei secoli XVII e XVIII le cappelle di S. Castrense e di San
Benedetto (1769) e quella del Crocifisso costruita dal 1678 al 1692
dal Giovanni da Monreale e da Angelo Italia.
Il
magnifico chiostro a fianco della chiesa fu costruito
contemporaneamente a questa. Le influenze arabe sono evidenti negli
archi acuti adorni di costoloni pensili e nel rivestimento a mosaico
dei fusti delle colonne: le sculture che adornano le duecentosedici
coppie di capitelli, e la cui esecuzione dovette protrarsi fino ai
primi decenni del sec. XIII, appartengono interamente all'arte
romanica. Sotto l'aspetto stilistico possono dividersi in diversi
gruppi a seconda che mostrano influenze classiche o derivano dalla
scultura lombarda, dall'arte bizantina o da quella romanica
d'oltralpe. Raffigurano motivi simbolici o puramente ornamentali,
immagini divine e di santi, e anche complesse scene bibliche. Accanto
al chiostro si scorgono gli avanzi coevi del monastero: nel seminario
attiguo i resti di un palazzo normanno.
Per un tour virtuale basta collegarsi a:
http://www.tour360.eu/panoramiche/monreale/
Gli
altri monumenti di Monreale appartengono al periodo barocco: i più
notevoli sono la chiesa del Monte e la chiesa di S. Castrense con
stucchi della scuola del Serpotta. È dell'epoca normanna il
Castellaccio di Monte Caputo.
testo di Vincenzo EPIFANIO - Luigi BIAGI - Giuseppe LA MANTIA - enciclopedia Treccani
Piazza Vittorio Emanuele II e il Duomo
Foto del Chiostro
(da "Il giornale dell'arte", La sicilia normanna, Imperatoreblog.it)
Foto d'epoca (fornite da Rodolfo Lo Iacono)
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