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martedì 22 marzo 2016

Storia, Foto e altro

Monreale, città della provincia di Palermo, da cui dista 7 km., con 14.119 ab. (1931). È situata dove il pendio sudorientale del Monte Caputo si attenua come in un'ampia terrazza, che a circa 300 m. s. m. si protende verso E. e NE. a guisa di rupe - dominata dalla mole del tempio normanno con l'arcivescovado e il monastero benedettino coevo - mentre declina dolcemente a S. e a SO. sugli ubertosi giardini della Conca d'Oro, della quale essa in ogni lato offre una vista superba. Su quest'ampia spianata si allarga in prevalenza la cittadina, e qui presenta un aspetto generalmente decoroso, con opere monumentali e con varî istituti di educazione; ma si arrampica con la sua parte meno bella anche sul Caputo fin quasi a 350 m. E per la natura carsica di questo è percorsa nel sottosuolo da varie grotte, ricche di acque, che sgorgano ai piedi della collina. Monreale, del cui abitato le origini si confondono con quelle del tempio (sec. XII), aveva nel secolo XVI circa 6000 ab. (1570: ab. 6105; 1583: ab. 5597). Il comune ha una superficie di kmq. 40,99 (la 9ª parte della provincia, che ha 76 comuni). Gli abitanti, che già un secolo addietro (1831) erano 12.903, furono nel 1921 circa il doppio: 23.966 (18.618 nel 1931), oggi
Monumenti. - La cattedrale di Monreale è una delle più grandiose costruzioni del Medioevo: l'architettura del periodo normanno in Sicilia conclude con essa il suo svolgimento. La sua pianta è a tre navate a colonnati sostenenti archi acuti al modo arabo: alle navate è innestato un oratorio quadrato delimitato da pilastri, dal quale si accede al presbiterio, congiunto con due arcate alla protesi e al diaconico e terminato da tre absidi in corrispondenza delle tre navate. È un tipo di chiesa misto di elementi greci e latini con influssi arabi, che ha come antecedenti la cattedrale di Cefalù, la chiesa della Magione e dei Vespri a Palermo, ma a Monreale la coesione delle parti è più stretta e organica, l'effetto d'insieme è più armonico e consono allo spirito latino.
La facciata, come nella cattedrale di Cefalù, è preceduta da un portico fra due torri, rifatto nel sec. XVIII; le absidi sono decorate da tre ordini di arcate cieche intrecciate con incrostature di lava e di calcare, motivo comune a molte chiese normanne di Sicilia, ma qui svolto con maggiore ricchezza di ornati e di colori. Nell'interno le colonne sono adornate di capitelli che provengono da antichi monumenti romani, le pareti rivestite sino a una certa altezza di cipollino con liste verticali di mosaici e terminate da una balza a fioroni gigliati di aspetto arabo. Al disopra sono tutte interamente rivestite di mosaici, la cui esecuzione si protrasse probabilmente anche dopo il 1182. Quelli della navata principale mostrano somiglianze coi mosaici della Cappella Palatina di Palermo, che rappresentano le medesime scene dell'Antico Testamento; quelli delle navatelle e del transetto sono di fattura meno accurata con forme trite e colorito confuso. Secondo alcuni, la decorazione di Monreale fu opera di maestranze locali educate dai Bizantini, ma le varietà di stile e d'iconografia che vi si riscontrano possono invece rientrare tutte nelle varie tendenze dell'arte bizantina. Tra le opere d'arte che adornano il tempio occorre ricordare la porta dell'ingresso principale in bronzo, opera di Bonanno Pisano (1186), simile a quella del duomo di Pisa e modellata con lo stesso ingenuo talento di narratore. L'altra porta del fianco è opera di Barisano da Trani che l'adornò di formelle a stampo imitate da bassorilievi bizantini e classici.
Al duomo furono aggiunte costruzioni in varie epoche; dal 1547- al 1569 il portico sul fianco sinistro opera di Giandomenico e Fazio Gagini, nei secoli XVII e XVIII le cappelle di S. Castrense e di San Benedetto (1769) e quella del Crocifisso costruita dal 1678 al 1692 dal Giovanni da Monreale e da Angelo Italia.
Il magnifico chiostro a fianco della chiesa fu costruito contemporaneamente a questa. Le influenze arabe sono evidenti negli archi acuti adorni di costoloni pensili e nel rivestimento a mosaico dei fusti delle colonne: le sculture che adornano le duecentosedici coppie di capitelli, e la cui esecuzione dovette protrarsi fino ai primi decenni del sec. XIII, appartengono interamente all'arte romanica. Sotto l'aspetto stilistico possono dividersi in diversi gruppi a seconda che mostrano influenze classiche o derivano dalla scultura lombarda, dall'arte bizantina o da quella romanica d'oltralpe. Raffigurano motivi simbolici o puramente ornamentali, immagini divine e di santi, e anche complesse scene bibliche. Accanto al chiostro si scorgono gli avanzi coevi del monastero: nel seminario attiguo i resti di un palazzo normanno.

Per un tour virtuale basta collegarsi a:
http://www.tour360.eu/panoramiche/monreale/

Gli altri monumenti di Monreale appartengono al periodo barocco: i più notevoli sono la chiesa del Monte e la chiesa di S. Castrense con stucchi della scuola del Serpotta. È dell'epoca normanna il Castellaccio di Monte Caputo.
testo di Vincenzo EPIFANIO - Luigi BIAGI - Giuseppe LA MANTIA  -  enciclopedia Treccani   
  
Piazza Vittorio Emanuele II e il Duomo




Foto del Chiostro
(da "Il giornale dell'arte", La sicilia normanna, Imperatoreblog.it)




Foto d'epoca (fornite da Rodolfo Lo Iacono)
  
















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